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"Per noi la Santità
consiste nello
stare Allegri"
Don Bosco





"Per noi la Santità
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BRICIOLE DI POESIA


CAMMINANDO PER IL MONDO IN COMPAGNIA DI DIO

Briciole di Poesia
a cura di Armando Trigilia e Giuseppe DiPietro

Cari ragazzi dell’Oasi,
non è la prima volta che mi soffermo a riflettere e scrivere durante questo mio cammino umano,
desiderando  viaggiare sempre in compagnia di Dio anche se non ne sono degno compagno.
Ho fino ad ora lasciato per strada tanti pensieri miei e tante riflessioni perché scritte su pezzi di carta che, poi, si son persi.
Voi, adesso, rappresentate la mia Oasi e, così, chiedo cortese ospitalità
per questi mie pensieri.
Belli, brutti, tristi , allegri, banali o come verranno fuori, vi prego di accoglierli e riservare loro anche un piccolo angolo nella vostra casa. Voi di solito accogliete vite umane con i loro pensieri, le loro ansie e speranze. Io vi chiedo di accogliere i pensieri, le ansie e le speranze  di una vita umana, così come sentirò di consegnarli.
Grazie,  ragazzi.

 
Armando Trigilia

Ai mille compagni del mio

Santo Viaggio

Sono parole nate

dopo un momento di comunione con una persona, dopo uno sguardo attento al Creato, dopo aver condiviso un tempo di dolore fisico e spirituale, dopo aver ascoltato una canzone,….. dopo aver vissuto un momento di unione con Dio.

Ma sono anche parole semplici che dono a ciascuno perché dopo averle riposte nel suo cuore questo diventi Uno con il mio.
Giuseppe Dipietro

LUNGO LA TUA SCIA

Lungo la Tua scia
dall'alba al tramonto,
dal bianco al nero,
dalla terra al cielo,
una luminosa scia. 

Giuseppe - 26 Aprile 2008

LA TUA VOCE

Sibilo tra le gole di montagne.
Fischio tra gli alberi di una pineta.
Sciacquio del mare.

E’ la Tua Voce.

Gemiti di un bimbo che nasce.
Lamenti da un letto d’ospedale.
Emozioni che parlano al cuore.

Riconosco ancora la Tua Voce.

Nel silenzio di un mattino di primavera,
nei volti di mille persone,
nelle note sparse nell’aria,
mi affretto a cogliere la Tua Parola.

Saziarmi della Tua Luce.
Vivere del Tuo Amore.

Giuseppe - 6 Marzo 2007

NONNO

Io non ho avuto un nonno da volere bene,
non saprò mai come son dolci le carezze sue.

Quali racconti su quelle righe in fronte,
solcate dentro ogni ruga sua. 

Nella sua mano la mia mano stretta,
unisce anni che nel silenzio parlano d’amore. 

Dietro quei vetri degli occhiali grandi
guarda ora un mondo che ha perso di colore,
perché ogni giorno dimentica d’amare.

Vorrei donargli una carezza mia che scorra lieve su quel volto antico,
come rugiada che rinfresca il fiore, ogni mattino sgorga dal mio cuore.

Armando – 24 settembre 2006
(dedicata al papà di Carmelo Impera in occasione del suo 72esimo compleanno)

LA GIOIA

La vai cercando in ogni angolo nascosto,
la desideri come goccia che disseta. 

Come acqua che lava ciò che sordido,
come vento che spazza la polvere del cammino.

Come un velo che si strappa dalla nuda terra,
desideri che sorga all’alba del tuo giorno.

Se aspetti la gioia,
quella che nasce dalla sofferenza,
quella che sta sotto ogni cosa,
c’è un modo per trovarla.

Se desideri che ti inondi
di pace e di ardore,
di luce e di candore,
c’è un modo per averla.

Se il tuo cuore la brama
e la tua mente possederla,
c’è un modo per cercarla:
chiederla, ma soprattutto amarla.

Giuseppe 31 Luglio 2006

COME UN LAMPO

 Come un lampo
folgora l’anima,
passaggio nella vita
la morte è!

Se colpisce una tenera età:
che strazio!

Se riguarda una quercia  adulta
ti chiedi sempre perché.

Che sia esteriore
o interiore:
che differenza c’è?

Ma il Signore della Vita
la possiede tra le sue mani.
Egli sa quando si presenterà.

A te solo il ricordo di essa,
il pensiero che passaggio all’Altra Vita è.
Oggi come domani.

Giuseppe - 24 Luglio 2006

A CARMELO

Gli Anni di mezzo
Sei nel tempo della luce,
nel mezzo del giorno
che illumina senz'ombra.

Splendi a te stesso e agli altri,
senza angoli di buio,
forte dei tuoi anni migliori.

Gli anni della bellezza d'uomo
che, dall'alto del monte, gioisce
e ora delle spighe bionde
di grani di saggezza.

Della stessa vetta
guarda con serenità
i colori del tramonto,
imparare ad amare
quelli d'autunno.

Armando - 22 aprile 2006

OCCORRE L’AMORE

 

Luccicanti balconi mediterranei

addobbati a festa.

Insozzate panchine di poveri

stracciati nel giorno.

Ma è Natale?

 

Manichini agitati

di borse piene

che non fan felice il cuore.

Cerimonie e folclore

senza sapore.

Sarà Natale?

 

Occhi di bimbo illuminati

al calar della sera

da una filastrocca vera.

 

Volto appassito nella sera della vita

a cui stringi le dita.

 

Scintilla d’amore

che si accende nel cuore.

 

Di lui, di me,

così Natale è,

perché nasce Gesù.

 

Giuseppe - 24 Dicembre 2005

SAPRO’ AMARTI?

Quando le mie carni saranno deboli,
quando il mio spirito sarà affievolito,
quando come una candela
sarà consumato il mio fiato,
saprò amarti? 

Quando i miei occhi non avranno più lacrime
e la mia bocca non avrà più voce,
so che Tu continuerai ad amarmi.

Giuseppe - 4 Novembre 2005

UN AMORE APPASSIONATO

Ai piedi di un albero
incapace di camminare,
poi l’angoscia sconvolge.
Il tempo diventa infinito. 

Nuda nell’anima,
gli occhi non vedono,
poi il vuoto ascolto.
Il tempo diventa assurdo. 

Lei è Lui. 

Ti guardo nella pena,
non mi sento in vena,
amandoTi è gioia vera. 

Giuseppe - 31 Ottobre 2005

29 OTTOBRE 2005

Ti amo come sei,
nel dolce ricordo di come siamo stati,
nell’attesa di ciò che insieme ancora saremo.

L’amore dell’attimo
che del passato vive e del futuro si nutre.

Sei la mia terra
che matura il seme del nostro amore.

Ti sei vestita di primavera
regalando il profumo dei nostri fiori.

Armando - 29 ottobre 2005
dedicata alla moglie Pina in occasione del suo Compleanno

LUCI NELLA NOTTE
(preghiera)

A tinte fosche la scena della vita,
lacrime incidono come spade nelle carni.
Tutto sa di fango, di miseria umana,
e mi viene da chiedere dove ti sei nascosto. 

Poi ancora lacrime,
come macigni sul cammino,
e mi chiedo ancora dove sei o Dio. 

Mi abbandono a te
consegnandoti le sue e le mie lacrime,
torno a te e a chi se non a te. 

Poi come luci nella notte le tue parole,
la tua forza impetuosa,
e giù stavolta lacrime:
di commozione. 

Cosa sarebbe il mondo senza te,
che sei il profumo della vita.

 Giuseppe - 22 Ottobre 2005

PIETRE E FIORI

Come pietre sparse sulla strada
come spigoli di un muro: la tua indole.

Fretta nel fare.
Tutto avere.
Il mondo grigio più che mai.
Il colore nero più che puoi. 

Come fiori dal profumo penetrante.
Come ali al vento.
Siam colori luccicanti.

Pace nel fare.
Tutto donare. 

In fondo così siamo noi.
Parte di un immenso creato.
Frammenti d’amore.
Di un Dio che ci contiene nel suo cuore.

Giuseppe - 15 Ottobre 2005

OASI DON BOSCO

Bussando,
col tuo volto di povero,
ti accoglierò Signore.

Riempirai di luce questa casa,
splenderanno le sue mura.

Sarà nuova grotta di Betlem,
dove il tuo Amore
accoglie e contiene
il mondo intero.

Armando - 11 ottobre 2005
Dedicata all'Oasi in occasione del 3° anniversario della fondazione della Comunità di Accoglienza

SPINE E CORONE

Sono aculei appuntiti
che trafiggono il corpo e l’anima.
Sono spine di una rosa sfiorita.
Sono chiodi acuminati.
Sono lacrime copiose,

Son corone del tuo rosario
oh Madre.

Giuseppe - 7 Ottobre 2005
Festa di Maria, Madonna del Rosario

SAPRO’ 

Dei pensieri di un uomo non mi è dato sapere,
di una farfalla non conosco il volo,
del cammino del viandante non so la meta.

Delle stelle non conosco la luce,
né del buio il nero colore,
del mio cuor non so le emozioni,
del suo amor non so.

Quando saprò?

Della rugiada del mattino m’inzuppo le mani,
del forte vento ne assorbo il calore,
del frastuono assordante ne ascolto il silenzio.

In mille parole cerco la parola,
nel caos dei pensieri il sentimento dell’amore. 

Adesso so!

Giuseppe - 2 Ottobre 2005

UN GESTO D’AMORE

Vorrei, oh Signore
che l’ultimo istante della mia vita
fosse un gesto d’amore. 

Che il mio volto donasse il Tuo sorriso,
che il mio cuore il Tuo affetto,
la mia mente il Tuo pensiero,
le mie mani, il Tuo calore,

Così.
Ogni istante della mia vita.

Giuseppe - 20 Agosto 2005
Dedicata alle pope del centromariapoli di Praga.

IO ACCOLGO TE...

Nel respiro stanco sul cuscino,
nell’alba di preghiera di ogni nuovo mattino.

Nella fatica del lavoro di ogni giorno,
nell’attesa del tuo inconfondibile bussare.

Nel disordine delle mie abitudini,
nei tuoi ritardi impossibili.

Nelle mille carte fuori posto,
nel pigiama appeso sulla sedia della cucina.

Nelle tue lunghe chiacchiere al telefono,
nelle mie solitarie partite in TV.

Nella mia stanchezza,
nella tua rituale pizza con gli amici.

Nei bambini da portare a scuola
e nei loro compiti di casa.

Nel tuo continuo mal di testa
nella mia paura per una puntura.

Che importa, ho deciso di sposarti:
amo il tuo respiro stanco sul cuscino,
e l’alba di preghiera di infiniti nostri nuovi giorni.

Armando - 17 giugno 2005

SPOSA

Coglimi, sono il fiore
che hai scelto nel giardino del mondo.

Per te mi sono vestita
dei colori più belli.

Per te ho accolto
la luce del sole
e il buio della notte;
il freddo dell’inverno
e il risveglio della primavera,
attendendo la nostra estate.

Tutto ho fatto per te,
perché tu gioissi
di adornare la tua casa,
mostrandomi bella
per la tua felicità.

Armando - In occasione dell’incontro delle coppie dei fidanzati presso l’Oasi don Bosco - 9 giugno 2005

GLI UCCELLI DI DIO

Mi sono capitati innanzi all’improvviso, dietro quell’ultima curva che accede alla salita che porta al colle del mio paese.
Venivo dalla campagna e gli occhi raccoglievano, distratti, fiori rossi e gialli: figli selvaggi dei campi e della nostra primavera.
Lì, sul ciglio della strada, loro, con la loro inaspettata presenza, a sconvolgere il mio sguardo e la mia mente.

Padre, madre e figlio.

A piedi, in cammino per la loro sempre nuova e inesplorata strada. E così, verso nuovi non pensati passi.
Dietro, gli altri solitari passi, persi senza nostalgia come i loro ricordi. Verso il tramonto di un giorno che non è sul calendario.
Al vento i capelli e i loro visi e quel bimbo sulle spalle di lei, in un marsupio di semplice scialle colorato.
Tre nomadi fiori di campo che spazzano, all’apparire, tutte le mie certezze, tutte le mie comuni ragioni, quasi a circuitare ogni logica del mio pensiero.

Tutto, così, mi appare vacuo e relativo, di fronte, come sono, a quelle intimità dell’Essere che avanzano fiere di una povertà mostrata senza orpelli, scevra dall’ansia del domani.
In loro non si coniuga che il presente dell’Essere che, in sé, racchiude e annichilisce il presente dell’avere.

E’ il Sé che è e si possiede a un tempo.

Avrei voluto fermarmi e chiedere loro "perché?"; sono stato, invece, io a sentirmi interrogato nelle mie umane certezze.
Rimproverato per tutte quelle volte che non ho avuto il coraggio di affidarmi solamente alle certezze di dio.
E’ stato come assaporare la primavera di un Dio che per ogni uccello del suo cielo procura il cibo, solo se da terra sa spiccare il volo.

Armando - 25 Aprile 2005

In occasione del ritiro dell’Oasi don Bosco

A CARMELO

Presi per mano
nei labirinti della vita.

Con te scoprire
che la vera meta
non è arrivare
ma insieme camminare
con la certezza
che ti vorrò amare.

Armando - 22 aprile 2005 (in occasione dell 42esimo compleanno di Carmelo)

OLTRE

Gocce di luce
le mie lacrime
sulla città. 

Offerta del mattino
per le mani di Lei. 

Antichi sapori
rinnovati dall’amore. 

Rivivo
ancorato a Lui
presenza senza fine. 

Giuseppe - 21 Aprile 2005

PUPA DI PEZZA

Per la festa del mio paese,
dal banchetto del mercato etnico,
silenziosa mi guardi. 

Piccola pupa di pezza colorata,
quasi nascosta
tra altre mille umili cose. 

Esile figura di donna scura e lontana,
con gli occhi disegnati da un puntino,
e uno sguardo di silenzi e di perché. 

Un cappello di raffia colorato
ripara un volto bruciato dal sole,
arso dalle fatiche della vita. 

Esile donna del Madagascar,
piccola pupa di pezza colorata,
nelle mie mani per una carezza,
ed un domani che a te sia migliore. 

Armando - 12 Marzo 2005

LIBERO

E' dal primo vagito che ti appartieni libero:
la libertà dei figli di Dio.
Lui ti ha voluto libero,
libero nella possibilità più grande
che ti ha donato: l'amore. 

Lui ti ha voluto così libero
da non pretendere il tuo amore
in cambio della vita donata,
perché l'amore è esso stesso dono. 

L'amore non si conquista,
non si chiede, non si pretende.
L'amore è un invito:
"Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". 

L'amore vero nasce dalle parole
"T'amo": sono io ad amarti.
Non sarai tu a chiederlo e pretenderlo,
potrei restituire facili bugie d'amore. 

Ecco perché l'amore è la libertà
di farsi schiavi d'amore. 

E se Dio accetta solamente
l'amore donato,
quanto sarà grande l'amore
di un uomo verso un altro uomo
se sarà come quello di Dio? 

Non chiedermi mai se ti amo
lascia che sia io a regalarti il mio amore.
Sono io che ti apro il cuore
e tu ne sarai contenuto.

Armando - 1 Febbraio 2005

 

UNICO

Tu sei unico. 

Non dalla notte dei tempi,
ma dall'eternità che non ha albe e tramonti,
Dio ti ha pensato unico. 

Tu per Lui sei tu e solo tu.
In te c'è tutta l'Umanità,
nella sua diversità
e nella tua unicità. 

Tu sei chiamato all'eternità.
Vivi nel tempo degli uomini
quale immagine di Dio
 e ne sei il testimone. 

In te c'è il marchio dell'eterno,
c'è la potenza del divino.
Tu sei la profezia della salvezza
tutte le volte che, unico,
ti fai testimonianza dell'Umanità. 

Fa che l'amore infinito
Che hai per te, unico,
sia uguale a quello per l'Umanità
di cui sei immagine. 

Armando - 1 Febbraio 2005

SILENZIO DI RESURREZIONE (TSUNAMI)

Dagli abissi,
dal buio degli abissi il silenzio del mare
prepara forte, inatteso, il suo urlo.

Dolore e morte:
figli di questo silenzio
terribilmente inspiegabile.
Il fragile equilibrio del mondo si incrina.
Si spezza, sanguinante,
lungo le sue antiche ferite.
E’ l’attimo dell’eterno
Che irrompe, travolge, trasforma.

E noi…
uomini atterriti dall’urlo del silenzio.
Il silenzio dell’umana disperazione
e dell’irrisolto perché.

Tutto, allora, è solo attesa della TUA PAROLA:
luce negli abissi del silenzio disperato degli uomini.
Tutto, allora, è nel mistero
della tua umana morte in croce:
ferito, sanguinante,
arreso, così, per la RESURREZIONE DEL PADRE. 

Armando - Capodanno 2005 (Mont. Gebbia - Campo invernale "Oasi Don Bosco")
Dedicata a tutte le vittime del tsunami del 26.dicembre 2004, perché il Signore li possa accogliere nel suo REGNO DI PACE e dia consolazione a tutti....

ERI TU

Con la macchina sfreccio,
sembro il vento di libeccio.
 A volte la vita è fatica.
Un’auto lampeggia: mi dica? 

Non ha sentito il botto?
Il vetro mi ha rotto!
 

Guardo la carrozzeria,
ma questo è malato di pazzia!
Forse ero sopra pensiero!
Ma chi è questo straniero? 

Ancora sfreccio in mezzo ad un rodeo,
io uomo europeo.
Alzato al cielo un dito tra le dita:
mi dica? 
Il motore si è rotto
E sono qui senza cappotto.
 

Una cunetta e l’auto di fronte,
un pensiero travolge la mente.
Penso alla mia amata,
mi butto oltre la strada. 

Scendo e lo abbraccio,
si rompe il “ghiaccio”,
due cuori si incontrano,
le mani si stringono.
 

Come un amplificatore
parla il centro del cuore.
Era sempre un’auto blù,
ma certo eri Tu! 

Giuseppe - 25 dicembre 2004

AMORE IMMENSO

Come un film
passa davanti agli occhi
la tua vita
e vedi
nella prospettiva della morte
quanto sono vuote le tue mani. 

Dici i tuo si
e Lui Amore Immenso
le riempie. 

Sono atti d’amore
 fatti nel passato,
calati nel presente,
costruiti oggi pensando al futuro. 

Lui è l’Amore Immenso,
Lui l’Amore Eterno,
Chi da ieri ti ama
e domani ti amerà. 

Giuseppe - 10 Dicembre 2004

 

LA META

Quale meta raggiungerà
l’uomo alla fine della vita?
Per quale strada
percorrerà l’oggi? 

Su una croce egli non può che stare.
La destra piantata al chiodo del suo impegno sociale.
La sinistra piantata al chiodo del suo impegno ecclesiale.

Ai piedi quello della famiglia e del lavoro.
Lo sguardo rivolto al Padre. 

Anche da Terra
si vede e si rimane
in Cielo. 

Giuseppe - 8 Dicembre 2004

IGNACIO

Ti cerca e ti telefona a tutte le ore,
desidera amore,
è Ignacio col suo maglione giallo.
A volte mi imballo. 

Pur non lavorando
ti coinvolge comunicando,
cose da fare
dolori da consegnare. 

Prima ripetendosi era una noia.
Ora è sempre lo stesso: che gioia! 
Ignacio, hai imparato a volerlo bene.
Nell’anima hai capito che è uno perbene. 

Ma i tuoi occhi han visto oltre.
Ignacio non è che Gesù
e Lui è molto di più. 

Giuseppe - 4 Dicembre 2004


 

PARLAMI

Parlami!
Nel silenzio della notte,
al chiarore del mattino.
Parlami! 

Nell’attesa mi lasci
nell’angoscia ancor Tu taci.
Perché non parli? 

Provo ad ascoltarti.
Nella quiete rimanere,
della pace innamorarmi.
Ma Tu parlami! 

Della terra sono il ciel,
e del ciel son le stelle,
delle stelle sono il cosmo,
e del cosmo il Paradiso.
Parla tu di Me! 

Giuseppe - 26 Novembre 2004 (Sassone)

VECCHIO PARROCO

Vecchio parroco
eri giovane
quando io con i calzoni corti
gironzolavo tra sagrestia e ambone. 

Amato parroco
eri ancora giovane
quando mi accompagnavi nelle scelte della vita,
in quelle morali, soprattutto spirituali. 

Antico parroco
dal sapore di campagna,
maestro, guida, padre,
a cui ho donato dolori, gioie e vittorie. 

Sapiente parroco
innamorato di Maria,
a cui ho stretto mille volte le mani
e vi ho trovato calore. 

Dolce parroco
dal cuore grande
da cui ricevo il perdono
e l’amore di Dio.

 Giuseppe - 23 Novembre 2004

LIEVITO E SALE

Cosa sarebbe un frutto insapore,
o un cuore senza sentimento,
 un fiore incolore,
o un cielo senza nuvole. 

Cosa sarebbe una terra inaridita,
o un giardino senza farfalle,
il  mare dissalato,
il pane senza lievito. 

Così della nostra vita senza amore
dei nostri slanci senza passione,
dei nostri pensieri senza ragione. 

Di Te che Sei il lievito e il sale della Vita.

Giuseppe - 19 Novembre 2004

POLVERE DI INFINITO

Orizzonti nuovi e più lontani
l'ultima stella che confina l'universo
e l'abisso del mare più profondo. 

Albe di sempre nuovi amori,
famelici futuri di presenti,
ingordi figli dell'umana abitudine. 

E dal limite che aspiriamo all'infinito,
da quel soffio di eterno
dentro un pezzo di creta.

Armando - 14 Novembre 2004

DA AINATAC A FALLUJA

Cuori induriti, coltelli affilati.
Animali che entrano, sangue che esce.
Rumori di seghe coprono i lamenti.
Spruzzi d’acqua lavano le stanze.
Macello. 

Immersi nell’odio, armi puntate.
Soldati che entrano, disperati che scappano.
Frastuono di bombe sommerge le grida.
Tam-tam mediatico cancella le coscienze.
Carnaio. 

Ainatac o Falluja
son nomi e basta.
Cieco business e odio
vengono dal Daimònion. 

Giuseppe - 12 Novembre 2004

GIACULATORIE

 

Tu sei tutto e io sono nulla,
fai fiorire la mia anima brulla. 

Sei Tu Signore l’unico mio bene,
che dai sollievo nel dolore e nelle pene.

AmarTi importa,
Tu non chiudi mai la porta. 

Fidarmi di Te,
per farTi spazio in me. 

Nelle Tue mani mi affido,
come un piccolo uccello nel nido. 

Vieni Santo Spirito
Saziaci d’infinito. 

Maria fiducia mia,
dammi d’amarTi alla follia.
 

Giuseppe - 5 Novembre 2004

CHIAMATI 

Ci hai chiamati a lavorare alla tua vigna
nel fitto buio della notte.
Noi addormentati: forse anime morte. 

Ne hai chiamati altri
alle prime luci dell’alba.
Noi li a zappettare l’erba. 

Hai portato energia nuova
sole del mattino.
Noi li in mezzo all’uva per farne vino. 

Sedersi a mensa,
a mezzogiorno in tanti.
Godere e magari farsi santi. 

Molti sono andati via,
nel tramonto della sera.
Noi li a seguirti luce vera.

 Giuseppe - 1 Novembre 2004

INFINITI TONI

Linguaggio d’amore è il tuo silenzio,
invisibile ai miei occhi la tua presenza.
L’anima rimane disorientata
cerca chi da sempre l’ha amata. 

Non più dentro me
oltre mille segni di te. 

Che poesia è la natura,
tu potevi sommergerci di parole:
l’hai inondata di amore. 

In ascolto profondo mi pongo,
scavo fino in fondo,
come un fiume
mi attraversi
nel tuo mare mi porti. 

 Giuseppe - 26 Ottobre 2004

GIOVANE D’OGGI

Dicono che fai parte
di una generazione spenta,
violentata dai mass-media,
infarcita di consumismo. 

Smidollata nell’essere,
infelice nell’avere,
incapace nel fare. 

Dicono che preferisci aggregarti,
tu inzuppato di solitudine.
Svuotato di valori,
bisognoso di amori.

Ma oggi ti ho visto diverso.
Uomo del Terzo Millennio.
Non solo alla ricerca del piacere
ma affamato di parole vere.
Di pace, amore e gratuità,
con tanta sete di libertà.
Son brillati i tuoi occhi,
non più strade senza sbocchi. 

Mille vie di Fraternità,
una coscienza alla Reciprocità
Giovane oggi tanto amato,
di certo sei meglio del mio passato.

Giuseppe - 18 ottobre 2004

IMMAGINANDO

Bianchi, gialli e neri,
storie e tradizioni che vengono da ieri. 

Uomini dal cuore duro?
Popoli e lingue verso il futuro. 

London: questa sei?
London: cosa sarai? 

Nel grigio tanto sudore,
nel verde tanto amore. 

People underground,
bridging on the ground. 

London, nel cuore ti porto anch’io,
nel futuro una community in Dio.

Giuseppe - dopo un viaggio a Londra, 14 Ottobre 2004

CERCANDO

Cercavo di raggiungerti,
ma ho smarrito la strada. 

Desideravo vederti,
e son rimasto cieco. 

Nel deserto chiamarti,
ma non avevo voce. 

Perso nel caos,
mi  amavi. 

Giuseppe - 14 Ottobre 2004

CONTEMPLANDO

Nell’orto ti ho visto agonizzare,
mi hai insegnato ad amare. 

Ad una colonna soffrire,
tutto si può offrire. 

Da spine coronato,
come si fa a non esser donato. 

Ad una croce abbracciato,
dar senso al dolore amato. 

Da ultimo morire,
per risorgere anche nel patire.

Giuseppe -14 Ottobre 2004

CASA DI ACCOGLIENZA "OASI DON BOSCO" - ISPICA
(in occasione del II anniversario della fondazione)

Hanno bussato alla porta.

Altre volte,  mille volte bussano alla porta.
Per tutti qui è un andirivieni.
Entra ed esce il dolore e la speranza,
la tristezza e la gioia, la guerra di un cuore che anela la pace.

In questa casa si impara la grandezza della sofferenza
e la si misura con la propria
per scoprire che il nostro dolore
è sempre più piccolo del dolore dall'altro. 

Qui, ho capito che non c'è medicina
per la sofferenza che non ha fede.
Che solo l'amore e l'accoglienza
può ristorare e non ci sono guaritori. 

Hanno bussato alla porta. 

Sulla soglia, ancora una volta,
solo la figura di un ragazzo.
Un uomo con la sua storia negata,
le radici dei ricordi da tagliare,
forse con un nome nuovo che si è dato per continuare a vivere. 

Qui, però, non importa il nome,
si viene e si è accolti nel nome di Cristo
che ci ha chiamato solo con un unico  nome: Figlio.
Qui, Cristo, bussa alla porta del cuore
di altri uomini, fratelli chiamati solamente all'amore. 

Sarai, così, Figlio, accompagnato per vie nuove di speranza,
insieme ad altri uomini che hanno deciso
per le fatiche della stessa strada. 

Potrai spezzare lo stesso pane,
pregando sempre con le tue parole
un Dio diverso che è comunque Amore.

Armando - 11 Ottobre 2004

UN PASSO DENTRO TE

 Il tempo si ferma
l’incanto rimane.
Abisso d’amore
Tu lì sull’altare. 

Il cuore anela
e non solo il mio.
Ci fai Uno
Tu che sei Dio. 

Per noi vuoi che sia
all’umanità protesa.
Sposa di Cristo
così la Tua Chiesa. 

Un frutto dai mille sapori,
l’Amore di tutti gli amori.

Giuseppe - 11 Ottobre 2004

MI CONSEGNO

Come un acino si consegna al torchio,
così un frutto acerbo al sole.
Un ruscello al suo mare,
un figlio all’amore di madre. 

L’agire.
Ogni parola,
affidata ai vostri cuori,
custodita nella vostra mente. 

Non più fragile germoglio al vento.
Ma piccola stella del firmamento. 

Mi consegno
ad un disegno d’amore,
insieme a voi,
perché Lui sia tra noi.

Giuseppe- 3 Ottobre 2004



PIAZZA DEL MIO PAESE

Piazza del mio paese,
quante storie di antica nostra povera gente
sui tuoi piccoli sedili di pietra,
lisciati lucidi dal tempo.

Scuri berretti di piccola gente,
lente nuvolette di fumo
di accartocciate sigarette,
magico intreccio di nodose dita,
da veloce sberleffo di lingua appiccicate.

Sento ancora l'acre aroma
di un pizzico di trinciato,
lentamente consumato da una pipa di canna.

Tutto mi ritorna nella mente,
ora che su quei sedili di pietra
altra povera straniera gente siede,
cullando sogni di sereni giorni
nel ricordo di loro terre lontane.

Armando - 25 Settembre 2004

IL DOLORE DEL MONDO

Era sospeso tra terra e cielo,
il dolore del mondo.
Nascosto da un velo,
mostrato da un moribondo. 

Rimaneva negli abissi,
non raggiungeva le vette.
Dei volti crocifissi,
delle parole non dette. 

Prima era così.
Poi arrivò il Tuo si. 

S’apre il Paradiso.
A chi oggi è deriso.
A chi è nell’affanno.
A chi ha subito un danno. 

Come una freccia da un arco teso,
vola il dolore del mondo.
Se ho ben inteso,
offrendo ed amando.

Giuseppe - 24 Settembre 2004

IL SILENZIO DEI VINTI

Non posso che gridare il tuo dolore,
come megafono del tuo silenzio.
Il silenzio della tua umiltà,
della tua semplicità tradita.

L'umiltà zittita dall'indifferenza del potere
che si vergogna delle povertà.
La semplicità che male s'accompagna
alle snobberie dell'opulenza.

Cristo insegnami ad accogliere
l'umile saio che veste il dolore
e a dare la mia voce al silenzio dei poveri, vinto e disperato.

Perdonami se gridare quei dolori
potrà ferire anche chi è vinto dal suo stesso silenzio.
Chi ormai pensa che non si può avere voce
costretto ad abitudinaria povertà.

Aiutami a portare la tua resurrezione
a chi cammina con la morte accanto
perchè qualcuno ha spento la sua vita.

Non potrò che gridare il suo dolore,
come megafono del suo silenzio
anche se potrò sembrare maleducato
nelle ovattate stanze del potere.

Armando - 22 settembre 2004

CANTO DELL’ANIMA

Attraverso la goccia di una lacrima.
Ti guardo.
Nel silenzio del mattino.
Ti ascolto.
Nel fruscio delle foglie.
Mi avvolgi. 

Dall’odore del campo.
Raccolgo il tuo profumo.
Nel ruscello limpido
Mi specchio.
Nel tuo cielo immenso.
Mi perdo. 

Così vorrebbe essere il mio cuore.
Uno spazio immenso.
Così vorrebbe essere la mia anima.
Un canto senza fine. 

Giuseppe - 3 Settembre 2004

GRAZIE SIGNORE

Grazie per avermi chiamato qui,
lontano dalle luci della mia città
per offrirmi il chiarore della luna e delle stelle.

Grazie per avermi chiamato qui,
lontano dai palazzi e dalle strade
per regalarmi gli alberi e i campi.

Grazie per avermi chiamato qui
dove ho fermato la mia corsa
per camminare sui tuoi passi.

Grazie per avermi chiamato qui
dove, nel buio della mia sera
mi è bastato lo stoppino di un lumino,
dal tuo fuoco eterno acceso.

Armando - 28 Agosto 2004
Campo estivo di formazione "Oasi Don Bosco"
Montagna Gebbia (Piazza Armerina)



LUNA

Luna, regina della notte.

Dolce candido viso,
splendente nel tuo nero manto di stelle.

Compagna di sogni e di tristezze,
sospiro degli innamorati.

Figlia di sereno tramonto,
madre di sole nascente.

Tu così bella,
tu figlia del Creatore.

Nascendo mi dai la buona sera.

Armando - 29 Agosto 2004
Campo estivo di formazione "Oasi Don Bosco"
Montagna Gebbia (Piazza Armerina)

E’ PASSATO UN ANNO

E’ passato un anno
e sul volto qualche ruga in più.
L’anima solcata dal dolore,
da tanto amore. 

E’ passato un anno
dal mare blu.
Ora valli, vette e forse molto più.
Un tiepido sole ha riscaldato il tuo cuore.
Come flebile vento si è presentato il tuo Signore. 

E’ passato un anno.
Di fronde, frutti all’insù. 

Verrà un anno
di radici spesse all’ingiù. 

Giuseppe - 19 Agosto 2004

IL MARE

Mi sono fermato ad ascoltare il mare
per capire quali son le sue parole.

Racconta storie di gente come noi.

Dolci sussurri e grida disperate,
affidate a un'onda che li porterà lontano.

Onde che baciano la sabbia,
a volte dolci a volte burrascose.
Raccontano l'armonia di grandi amori,
la turbolenta follia di guerre insanguinate.

Sono le storie di gente come noi
che come onda ci spegniamo alla battigia.

Armando - 13 Agosto 2004



ANTICO AMORE

Sono tanti gli anni di questo nostro amore,
sguardi e silenzi parlano per noi.

Per te sono l'artista che, già, su nuda tela
sogna mondi colorati
e dolci forme col pensiero trae
da ignara grezza pietra.

Se chiudo gli occhi, ovunque,
ti disegno ed, in affronto al tempo,
d'origine bellezza ti scolpisco.

Tutto ciò e negli anni
può sembrare antico.
Vieni però e poggia la fronte sul mio capo,
lascia che si bacino le rughe.

Saranno gli occhi
a portare al cuore
brevi parole
del nostro antico amore.

Armando - 14 Agosto 2004

ATTIMO PRESENTE

Non obliare.
Non dimenticare.
Non tralasciare.

Fidarsi.
Immergersi.
Innamorarsi.

Della volontà di Dio dell’attimo presente.

 Non resistere.
Anzi persistere.
Molto più. Vivere. 

La volontà di Dio dell’attimo presente.

Incastonarsi.
Uniformarsi.
Trasformarsi. 

Nella volontà di Dio dell’attimo presente.

Giuseppe - 8 Agosto 2004

DOVE

Dove ristagna il potere.
Ove permane l’orgoglio.
Se ivi rimane l’ambizione.
Chi manca? 

Dove è cronica la fame.
Ove le note sono disarmoniche
Se ivi il canto è senza musica.
Chi ancora manca? 

Dove la parola  è muta.
Ove la poesia non incanta.
Se il gesto è inerte.
Perché manchi? 

Comprendo.
In me non manchi!

 Giuseppe - 4 Agosto 2004

NULLA E TUTTO

Il nulla non ha sentimenti,
il nulla non ha più pentimenti.
Il nulla non ha emozioni,
il nulla non ha più ragioni. 

Il tutto ha passato l’abbandono,
il tutto è puro dono.
Il tutto ha perso l’io,
il tutto ha trovato Dio.

Giuseppe - 29 Luglio 2004

IO TI AMO

Quante sono le parole?
Una, due, dieci, cento, mille.

Quanto son lunghe le parole?
Tanto da essere catene.

Quanto son belle le parole?
Tanto da divenir bugie.

Amo la nudità delle parole.

Quando ci specchieremo, finalmente nudi,
basteranno sole tre parole:
io ti amo.

Armando - 27 Luglio 2004

TI CERCO

Quando crederò possibile per Te
ciò che è impossibile per me
Ti incontrerò, mio Dio.

Armando - 25 Luglio 2004



SGUARDI DI INFINTO

Attraverso socchiuse stecche di persiane,
verdi chiome d'alberi battute dal vento
nell'azzurrità del cielo.
Meraviglie di pennellate d'infinto.

Armando - 26 Luglio 2004

CREAZIONE

Se l’abisso è ormai Infinito,
se l’angoscia è diventata Certezza,
se il disincanto si è mutato in Contemplazione,
lo dobbiamo a Te.

Se il buio è ormai Luce,
se l’insipienza è diventata Sapienza,
è perché Tu sei stato questo. 

Attraversare, travolti dal Tuo Amore,
ogni realtà, per essere nella Tua Realtà. 

Giuseppe - 18 Luglio 2004

UN DONO

Nel buio della notte Ti cercavo.
Dietro la finestra Ti ammiravo. 

Pensieri travolgenti la mente,
schiacciato, annullato semplicemente. 

Ti chiedo: perché?
Mi offro per Te! 

Non esserci e nel cuore
esser solo Amore. 

Non più chi sono.
Per tutti un dono. 

Giuseppe - 21 Giugno 2004

RICOMINCIO

Ricomincio
dal fallimento,
dal tormento. 

Ricomincio
da ieri, tempo passato,
nel domani, tempo donato.

Ricomincio
da dove ero,
dove sarò. 

Ricomincio
dal dolore,
nell’Amore. 

Ricomincio
da te, Maria! 

Giuseppe - 12 Maggio 2004

LA MONTAGNA E IL MARE

Cosa sarebbe il mare azzurro senza il cielo
e la terra senza le montagne.

Qui in questa oasi e terra di Sicilia,
avevamo il mare e il cielo;
mancava la montagna del nord.

La montagna con i suoi silenzi,
la fredda notte che riunisce i cuori
al calore della fraternità
che affronta le intemperie.

Mancava la montagna che resiste
ai colpi di ventura.
Mancava la montagna che, paziente,
subisce le valanghe della vita
e gelosa custodisce,
nel suo freddo grembo d'inverno,
il seme che dirà ch'è primavera.

Sì, mancavi tu Domenico.

In occasione del Compleanno di Domenico - 14 Maggio 2004

PICCOLI AMORI

Amo la goccia che scivola sul vetro
e le quattro piccole formiche in fila.
Amo il papavero del campo
ed il raggio di sole che trafigge il buio.

Chiedimi adesso
se mi piace il mare,
se l'universo
ed il sole intero.

Ti dirò di sì.

Non chiedermi mai se t'amo.

Chiedimi se con me
porto sempre i tuoi occhi,
le tue mani
e il piccolo neo che hai sul viso.

Ti dirò di sì.

Armando - 10 maggio 2004



 

Simon ed Emily

Simon lo conosci da tanto,
Emily altrettanto. 

Oggi giovani, ieri bambini
con dolori che non son problemini. 

Un padre addolorato ti ha chiamato,
una madre angosciata ti ha cercato. 

Hai provato a trovarli anche tu.
Ma i loro volti han desiderato sfuggirti e più. 

Spenta l’una, confuso l’altro.
Hai provato ad amarli e offrigli quant’altro. 

Emily ferita da rapporti filiali mortalmente.
Simon distrutto oltre ciò che è normalmente. 

Nel cuore li hai ricordati,
a Maria li hai consegnati:
Simon ed Emily. 

Giuseppe - 25 Aprile 2004

STAGIONI

Inverno dal vento freddo e cielo grigio.
Carico di nuvole di pioggia.
Inverno di ghiaccio interiore
ma anche di buio esteriore. 

Primavera dai profumi intensi e dai mille colori.
Rondini che sfrecciano in cielo.
Primavera inondata dal Tuo calore
ma anche da frutti di nuovo sapore. 

Afosa Estate e calda.
Di luce abbagliante il mattino.
Estate vissuta di corsa,
da chi ha posto in Dio ogni sua risorsa. 

Autunno dalle foglie buttate al vento.
Inzuppato di rugiada e nebbia.
Autunno dove più non sei
per essere quel che sei. 

Stagioni del creato,
ma anche dell’Increato.
Stagioni della Terra,
ma anche del Cielo.

Stagioni dell’uomo
ma anche di Dio fatto uomo. 

Giuseppe - 22 Aprile 2004

IN CERCA DI TE

Dopo esserti donato cosa ti rimane?
Ti trovi affamato e senza un pezzo di pane. 

Dopo esserti speso stamani,
resta la solitudine nelle mani. 

Quando gli altri hanno visto grazie ai tuoi occhi.
Ti trovi in un mare dove più non tocchi. 

Forse perché gioia cercavi?
E dentro sperimenti che più non amavi! 

Di colpo una sensazione di caldo.

Luce che da dentro illumina lo spazio di fuori,
il mio e quello di mille altri cuori. 

Giuseppe - 18 Aprile 2004

ICEBERG

Immensa montagna di ghiaccio
spostarti non posso, che faccio? 

Maestoso sei alla vista,
anche se la tua stazza lontano dista.
Provo a frammentarti,
quante cannonate desidero darti. 

Iceberg, a volte mi fai paura,
la tua pelle è troppo dura. 

Da Nord a Sud la corrente ti trascina,
ma viaggi stavolta come dentro una piscina. 

Un raggio di sole ha bucato la tua corazza,
e ti ha sciolto come zucchero dentro una tazza. 

Dal tuo interno qualcosa è sgorgato,
vita per pesci, coralli o amor donato.   

Iceberg, adesso so come spostarti. 

E anche se da solo non ce la faccio
insieme ad altri ti abbraccio.

Giuseppe - 16 Aprile 2004

CRISTO ALLA COLONNA

All’abbraccio serrato della folla,
tra i colori dei vestiti a festa,
la prima bomba
la tua immagine annuncia ai tuoi fedeli. 

Viva Lu Patri. 

Dalla tua chiesa
che profuma ancora di velato incenso
ti consegni, così,
ai voti e alle speranze della gente. 

Tutto in Te si conclude e rinasce,
come di primavera antica festa.
Attesa di rigogliosi frutti. 

Palme di Gerusalemme al vento
danzano colorati drappi di stendardo.
Imperiosi i vessilli alzati al cielo. 

Viva Lu Patri.

Farfalle di colorati fazzoletti,
al collo di giovenette schiere,
segnano e iniziano
la strada tua di fede. 

E poi candidi sai e rossi mantelli in spalla:
crisma di appartenenza,
vanto da mostrare altrui,
cuori devoti,  colmi del rosso sangue Tuo. 

Viva Lu Patri.

Occhi di bimbi pieni di colori,
in essi ancora solo l’emozione;
in altri s’agita e dentro freme
passione di accalorata fede. 

S’alza, infine, lo sguardo
alla tua effige di dolore.
Tutto si placa e si confonde
nel patente contrasto
con la tua umana, martoriata nudità.

Muti,  ci trasformi e ci redimi.
Patri.

Armando - 8 Aprile 2004 (Giovedi Santo)

NEL TUO CALICE

Nel Tuo calice ho messo il dolore mio
e l’altrui errore. 

Una città che attende
di essere amata sempre.

Una società globalizzata
ma anche all’unità candidata.

Una Chiesa-comunità
alla ricerca di identità. 

Nel Tuo calice ho messo tedio, tristezza e noia,
ma anche la mia e l’altrui gioia. 

Nel Tuo calice ho messo me,
per non essere più io e diventare Te. 

Giuseppe - 29 Marzo 2004

FIDARMI DI TE

Mi hai preso per mano
lungo sentieri scoscesi.
Posso fidarmi di Te? 

Mi hai fatto conoscere i Tuoi “Disegni”.
Comincio a fidarmi di te. 

Hai illuminato la mia strada
nel buio della sera.
Hai riscaldato il cuore
nel gelo della vita.
Confido in Te!

Giuseppe - 24 Marzo 2004

IL TUO AMORE

Il Tuo Amore è immenso,
fiore dal profumo intenso. 

Il Tuo Amore mi è vicino
lungo il mio cammino. 

Il Tuo Amore è  infinito,
riscalda il cuor sopito. 

Il Tuo Amore è misericordia
in mezzo alla discordia. 

Il Tuo Amore è unità,
esperienza di Trinità. 

Se il Tuo Amore cercherò,
Amor diventerò.

Giuseppe - 12 Marzo 2004

ALTA VETTA 

Alta vetta che ti ammiro all’orizzonte, chi salirà il tuo monte?
Candida neve che lo copri fino alle pendici, chi mai sarà bianco come tu dici?
Verde bosco che ripari dalla calura, potrò mai sconfiggere la mia arsura? 

Seguimi!

Dissetato alle Tue sorgenti son acqua tra le genti.
Tralcio alla Tua vite
son vino di anime contrite. 
Infuocato dal Tuo amore cerco ogni dolore.

Eccomi!

Giuseppe  - 5 Marzo 2004

A MARCO

Fragile germoglio spezzato dal vento.
Ti ricordo col biondo riccio che cadendo davanti agli occhi era un impiccio. 
Giovane sposo ti ho perso di vista, anche se adesso sei arrivato in fine alla pista.  
Un ultimo atto hai voluto donarci.
Un insegnamento darci.
Credere all’amore anche nel dolore.
Ti saluto Marco dal cuore d’oro, anche in mezzo a fiori e a corone di alloro.
E se adesso sei lontano, dì ai tuoi che in cielo Gesù ti ha preso per mano. 

Giuseppe - 5 Marzo 2004

FIGLIO IN MADRE

Indifeso nel tuo grembo,
frutto di un errore
o di un atto d’amore.
Accoglimi. 

Ho il cuore e la manina piccina,
ma saluta già te mammina.
Accoglimi. 

So che papà è frastornato
ma io son frutto dell’amor donato.
Accoglimi. 

Che gioia vedervi insieme
anche se siete nella  prova e il cuor geme.
Accogliamoci! 

Giuseppe - 21 febbraio 2004

FIORI DELL’UMANITA’

Lacrime incontrate nel presente,
pensieri strazianti la mente. 

Anime nel cammino duro,
volti di speranza consegnati al futuro. 

Radici che navigano nel finito,
fronde che si levano all’Infinito. 

Semi nel terreno della vita.
che in te Maria, son fiori tra le dita.
 

Giuseppe - 15 Febbraio 2004

TI AMO

Ti ho dato appuntamento alla fontana,
sei venuta incontro all’amore,
leggiadra danzando sulle tue scarpe nuove. 

Seduti sul bordo d’acque chiare,
muti in groppo di parole,
in turbinio di pensieri e d’emozioni.,
solo lo scrosciare di zampillo. 

Gli occhi tuoi bassi
sull’acqua che fa specchio del mio viso.

I miei occhi sul tuo volto
d’amore illuminato. 

Nasce dal silenzio il nostro amore
e sono gli occhi a svelare il cuore.

Armando ...per Pina

ESISTERE

Tutto si compie
tra un vagito
e un lamento

Armando - 12 Febbraio 2004

SASSI

Irti, colorati, giovani sassi.
E poi lisci, levigati, bianchi, trasparenti, consumati.
Lentamente ridonati al mare
dall'inarrestabile fiume della vita.

Armando - 12 Febbraio 2004

PERDER SE

Se io mi perdo in lui, se lui si perde in me, cosa ne sarà di noi?

Ma se io mi perdo in lui, ma in Te, come Tu ti sei perso in me,so cosa saremo noi!

 Giuseppe - 08 Febbraio 2004

LABOR

Carte nel caos, fantasmi che si aggirano nel vuoto.
Corpi che si cercano e si apprezzano del nulla.

Il fisico ne risente, lo stress aggredisce, la mente si imballa, il cuor resiste.

Pazienza come incenso, un sorriso da donare, amor che si fa ascolto e luce nella legge.

Labor
che accompagni l’uomo fin dal suo apparire in terra.
Labor
che Tu hai scelto per portarci in cielo. 

Giuseppe - 04 Febbraio 2004

33 ANNI

33 anni sono il massimo della perfezione.
Sono due volte l'espressione del numero perfetto: 3
Sono anche il numero degli anni del Padre Eterno nel suo massimo splendore;
non perchè Lui è morto da uomo, piuttosto perchè è risorto come Dio,
regalando all'uomo la stessa divinità.

Tu quindi compi gli anni perfetti.
Gioisci per questa opportunità e gioiscvi perchè altri, con te, vivono la stessa gioia.
Auguri

Armando - 3 Febbraio 2004
(Dedicata a Seby nel giorno del suo 33° compleanno)

TUNNEL

Nel tunnel vedo la Luce, nel gelo sento il Calore,
nell’angoscia credo alla Speranza.

Nel grigio mi illumino di Colore, nella tristezza avverto la Gioia,
nella fatica il Ristoro.

Sensazioni o vie di Maturità.

Giuseppe - 29 Gennaio 2004

AMICO MIO

Cuori che si cercano, anime che si incontrano.
Parole che si raccontano, sguardi che si compenetrano.

Amico mio, io e te in Dio.

Ti voglio un sacco di bene, fratello dal DNA dell’unico gene.
Fuoco acceso o come me tralcio del Cristo appeso.

Amico mio, io e te in Dio.

Giuseppe - 21 Gennaio 2004

MARIA O POESIA

Se l’amor canta
canta per Te. 

Se il cuore palpita
palpita per Te. 

Se ogni lacrima sgorga
lo è per Te Maria. 

Amor in Poesia,
Poesia e Maria. 

Amor o Poesia
che mi fa
ogni giorno
Te Maria. 

Giuseppe - 18 Gennaio 2004

IL BATTESIMO DI NATHALIE

Piccola dolce creatura,
figlia di acerbo, rapito amore. 

Frutto di fiammeggianti giovanili ardori
che al semplice destino legano i cuori,
sfidando la ragione di chi
soltanto al mondo affida il suo domani.

 Piccole braccia
di mamma bambina,
t’offrono a Dio perché, creata,
ne diventi figlia. 

Siamo a Natale e si celebra la vita
del Dio potente che si fece uomo,
venendo al mondo nella semplicità del dono.

 Anche per te mancano splendidi panni
e gli agi della vita;
ti scalda il cuore
la speranza di un ardito amore.

 T’ho perso uscendo dal portone,
coperta in quell’unico cappotto
che l’amore di una madre e il suo coraggio
chiudono al freddo di uno scuro inverno. 

Per te la mia preghiera:
d’oro divino ti rivesti il Cristo
e t’accompagni l’amore suo potente,
ora che nascostamente per il mondo fuggi,
lontana dagli incensi, i flash e le candele.

Armando - 18 Gennaio 2004 

 

IO E TE

Amor per la politica o Fraternità,
ricerca del bene o Verità,
dono o Carità,
io in Te,
tutto Trinità.

 Giuseppe - 18 Gennaio 2004

CANDELA ACCESA

La vita come lo stoppino,
che bruciando odora di essenza di pino.

La vita come la cera,
che sciogliendosi dà luce vera. 

La vita come una candela,
all’insegna della Tua sequela. 

La vita…….

Io candela accesa,
Tu con la tua mano tesa.
Nel fumo della vita mi spendo.
Nella fiamma Tua consumato mi accendo.

Giuseppe - 5 Gennaio 2004

STORIE NELLA STORIA

Pagine sgualcite del mio libro
fatti, tradimenti e guerre di nero timbro.

Tutto odora di storie di ieri.
Ma tu Dio dove eri?

Giovanni dal suo letto d’ospedale
dona lacrime di amor sponsale.
E ogni attimo che passa
una tappa nella vita che mai trapassa.
Chiara immersa in mille discorsi,
ma quanti rapporti o di santità percorsi.
E poi Ro col suo inglese,
da migliorare senza più attese. 

Storie di oggi.

Storia nera o bianca,
Storia rossa o gialla.
E’ proprio un panorama la vita
dipende da come la vedi.

Adesso so che c’eri!
Oggi come ieri.

Giuseppe - 4 Gennaio 2004

FIGLI

Figli generati dall’amore,
figli costruiti dal dolore.

Figli allevati nella fatica,
figli immessi nella vita.

Figli che ti sputano in faccia,
figli che attendi tra le braccia.

Figli amati,
ma anche figli donati
a Dio che li protegga,
a Maria perché la vita non li sommerga.

Giuseppe - 29 Dicembre 2003

LITURGIA DELLA VITA

Luci nella città.
Ombre sulla mensa di chi non ha.
Stelle filanti o cadenti.
Mille auguri invadenti. 
Cerimonie della vita.
Folclore  e allegria,
fatica e frenesia. 

Opulenza della vita.
Angoscia nascosta.
Solitudine che cerca risposta. 
Liturgia della vita.

Giuseppe - 26 Dicembre 2003

 

NATALE

Ad oriente spunterà l’Astro nascente
e sarà nuovo giorno di speranza e desideri. 

Nebbia di fumosi sogni cadrà,
chiaro l’orizzonte della vita. 

Luce possente cui desioso sguardo s’arrende
nell’impenetrabile mistero di splendore. 

Tu caldo respiro dell’umana gente,
soffia e dissolvi minacciose nubi del tramonto. 

Notte sarà di chiare stelle 

Armando - 24 dicembre 2004

 

OSTELLO DEL VIANDANTE

Sulle strade un camminante va con la sua pelle nera.
Ostello del viandante, che accogli chi è straniera.

Ma chi sarà mai?

Ho studiato tanto e porto un cuore d’incenso.
Cerco amici soltanto a cui donare l’Immenso.

Forse so chi sei! 

Nell’attimo fuggente vola la mente.
Ma nel viverlo intensamente si apre il Paradiso certamente.

Giuseppe - 23 Dicembre 2003

UNICA VIA

Mistica della Croce
Mistica di Gesù tra noi
Mistica di Maria
Tutto Unica Via

Giuseppe - 16 Dicembre 2003

SARA

Candido vestito dal colore indefinito.
Volto radioso nel sogno luminoso.

 Ma tu sei Sara!? 

Nella stanza la luce illumina il tuo viso,
e una finestra si apre al Paradiso.

Ma dove sei stata?

Vengo da un Amico e andando nel Bene ti dico:
adesso non ho più bisogno, anche se questo è un sogno.

Nel miraggio della mattina mi sembra che la realtà sia vicina.

Giuseppe - 15 Dicembre 2003

L’ALTRO

Albero possente che lo accogli sotto i tuoi rami.
Lui inzuppato dalla pioggia battente,
aspetta un amico a cui consegnare il suo cuore gemente.

Tempo eterno è l’amore.
Roccia di dura consistenza.

Loro affogati nel fango della vita,
       attendono una spalla su cui reclinare il capo.

Tempo eterno è l’amore.
       Vento del mattino.

Lei angosciata dal dolore dei figli,
        chiama amore e amor risponde.

Tempo eterno è l’amore.

Giuseppe - 13 Dicembre 2003

CORRENDO CON TE

Brezza fredda d’inverno,
buio d’intorno,
sul volto assonnato dal precoce risveglio. 

Corro, corro senza di Te.

Luce sfuocata,
nell’alba da nubi soffocata. 

Corro, comincio a correre con Te.

Sole di primo mattino,
in un cielo adamantino. 

Non più corro, ma volo in Te.

Giuseppe - 9 Dicembre 2003

LAMPI DI BUIO

Lampi di buio
nell’abisso dell’anima
Buio di Luce
nel Cielo dell’Anima

Giuseppe - 5 Dicembre 2003

LA SORPRESA

Legna sul fuoco,
cosi la mia giornata.

Incenso che si spande
oltre il braciere del mondo.

E’ una sorpresa
scoprirTi nei dolori della vita.

 Mi giro, mi rigiro,
cercando la soluzione.

 Ho capito. 

DarTi il mio Si incondizionato.
Non fermarmi. 

E’ una sorpresa
scopriTi nella gioia della Vita.

Giuseppe - 22 Novembre 2003

RETE D’AMORE

Alberi spogli.
Venti senza soffio.
Frutti immaturi di un giardino disseccato. 

Così noi senza Te.

Sale insipiente.
Lievito senza fermento.
Pioggia priva d’acqua incapace di dissetare.

Così noi senza Te. 

Nodi di una rete d’amore.
Strumenti nelle Tue mani.
Partecipi dei Tuoi disegni sull’umanità. 

Così noi in Te.

Giuseppe 16 Novembre 2003

FONTE

Sorgente zampillante
che disseti l’aridità
del mondo
sei Tu:

Gesù Abbandonato!

Giuseppe - Catelgandolfo 8 Novembre  2003

TERRA IN CIELO 

Umiltà è perdermi in Te.
Migliorarmi è non pensare a me.
Gettar da parte il mondo mio,
lasciarmi vivere da Dio.

 Sentimenti ed emozioni,
sogni e riflessioni,
purificati dal mio dolore,
clarificati dal Tuo Amore.

Orgoglio in umiltà,
miseria in santità,
cominciando di qua
e finendo di là.

Giuseppe - 4 Novembre  2003

HO FAME, HO SETE


Ho fame di unità

e non di obbedienza

Ho sete di obbedienza

nell’unità

Giuseppe - 2 Novembre 2003

ORE VENTI

N'aviti carricu?
Zittu nun si parra a primu giru.
Ma siti furtunatu cu li carti.
Oh! Talia, talia, chi ci trasiu.
'mpari, quattru punti e siemu fora.

Lenta la campana della piazza otto colpi rintocca.
Ore venti al bar.
Scorrono, distratte e solitarie,
immagini di lontano dolore
e, da quell'angolo alto del bar,
tra chiacchere e fumo,
sincopate, puntuali, ululano sirene.
Altre partite di morte,
gracidii di mitraglie,
fumo di cannoni.
Passatempo di chi il mondo
ha scommesso per gioco.

Armando - 2 Novembre 2003 (Giornata dei defunti)

UN SOGNO NEL CASSETTO

Aveva un sogno nel cassetto,
esser mamma e dar tanto affetto. 

Ma nascosto in cuor evidentemente
vibrava un piccolo segreto intensamente. 

Un giorno la sua casa si svuotò,
e l’ amor Ella donò. 

Dieci anni appassionati
a servirLo nei diseredati. 

Amica per la gioventù
ma anche donna di virtù. 

Nell’attimo fuggente Ella indomita avanza
e a tutti gli affannati dà speranza. 

E se nella gioia di ieri c’erano i tuoi,
oggi, domani e sempre ci saremo tutti noi. 

A Pina Gerratana nel suo 53mo  compleanno
Giuseppe e Rosacarmen Dipietro - 29 Ottobre 2003

TRA DUE AMORI

Oltre l’altare Tu appeso ad un legno.
Di qua c’ero io che mi sentivo indegno.

 Oltre l’altare Tu Cristo vivo.
Di qua c’ero io che soffrivo. 

Tra due Amori mi chiamavi a seguirTi,
ed io che resistevo nell’amarTi. 

Quando Unico Amore mi sei apparso,
in Te mi sono immerso. 

Giuseppe 24 Ottobre 2003

CANTO DI GRAZIE

Nella fatica della giornata
misero mi presento.
Carico della polvere del cammino,
mi consegno. 

Lasciarmi vincere,
non resistere al Tuo Amore. 
Vengo con in mano
il mio niente. 

Desiderio profondo
di non esserci.
Immergermi,
fidarmi del Tuo Amore.

 Sale dal cuore
un canto di grazie in me.
E da chi desidera entrare in Te,
Voragine d’Amore.

 Giuseppe 17 Ottobre 2003

 

A MIA MADRE

Come sole
che calando al tramonto,
stanco, l'avvolge tiepida sera,
riposo.

Corre lontano il ricordo
e il tenero capo
poso sulle tue ginocchia.
E mi accogli
sul tuo grembiule
che odora di pane.

La tua carezza
racconta in silenzio
l'amore grande di madre.

Armando - 10 Ottobre 2003

GIOCO D'UNITA'

Quando la strada si fa dura,
e il tuo fiato è affannato.

 Quando hai visto gli altri soccombere
dietro il peso dei loro dolori. 

Imbarbariti i rapporti dal dio Denaro.
Inveleniti dalla sete di Potere. 

Arrivi Tu che ci fai:
Uomini della Speranza,
Luci del Mattino,
Pane Eucaristico di ogni uomo,
Energia positiva dell’Umanità. 

Consumati in Te,
Tu consumato da noi.
Per sempre!

Giuseppe - 8 Ottobre 2003

PERDERSI

Perdersi nella Tua Immensità.

Io, uomo delle grotte e del cielo:
curvo, dritto, con le ali.

Io del poco, del molto,
mai del tutto.
Respiro e anelo questa Immensità
che mi affascina e mi perde.

Dove sei, cosa sei?

Sei la Regola del caos
che a frammenti si svela.

Ordine meraviglioso
di questa Immensità
dove perdendomi Ti trovo.

Armando - 5 ottobre 2003

AMORE GRANDE

Quanto ti dovrò amare?

 Fino a quando i tuoi occhi di odio
torneranno sguardo d’amore? 

Fino a quando le lacrime della tua tristezza
saranno spente e tornerai a gioire?

Fino a quando la vergogna dei tuoi occhi bassi
sarà serenità del mio perdono?

........

Fino a quando avrò imparato
a piangere del tuo dolore.

Armando - 27 settembre 2003

ALFABETO D'AMORE

Amo e ho
Bisogno di essere amato.
Cuore di carne,
Deciso a donarmi,
E arrivare
Fino a
Gesù.
Ho trovato
In Te la
Luce
Mia.
Non solo
Onnipotente, ma
Perdono Sei!
Quale
Risposta
Sarò per
Te?
Unica
Via e ultima
Zeta rimani per me!

Giuseppe - 19 Settembre 2003

LIBERI

 

A ciascuno di noi è dato scrivere anche una sola parola
sul grande libro della storia dell’umanità.
C’è chi ne ha scritte e ne scriverà di meravigliose,
capaci di suscitare emozioni e sentimenti d’amore e fraternità.
C’è chi ne ha scritte e ne scriverà di tristi e drammatiche
che diranno di lutti e disperazione.

C’è chi vorrà che qualcuno o molti scrivano

quello che lui desidera e impone.

Che tu sia, invece, colui il quale

da la penna a chi non ce l’ha e a chi l’ha avuta tolta,

perché possa, anche lui, scrivere le sue parole, anche sgangherate.

Armando - 15 settembre 2003

DEBOLEZZA DELL'UMANITA'

Seduto accanto a un muro,
a raccogliere il sole del mattino,
attendi una chiamata che mai arriverà. 

Su un letto d’ospedale
gridi forte il tuo dolore,
aspettando un giorno di serenità. 

Triste e solo
consumi la tua cena
mentre gli anni passano
e il domani verrà. 

Debolezza dell’umanità,
ogni giorno stai qua.
Debolezza dell’umanità
che mi accompagnerà. 

Tolgo il velo del dolore
e mi appari Tu. 
Metto il fuoco dell’amore
e sei sempre Tu. 
Debolezza dell’umanità,
Viatico di santità,
Potenza della vita,
di qua e di là.

Giuseppe - 12 Settembre 2003

RESURREZIONE

Provo sempre a guardarti così come stai su quella croce
ma lo sguardo non regge più di tanto.
Sei proprio forte, mio Dio,
ma non potevi scegliere di morire in altro modo?
L’atrocità di questa morte,
che solo mente d’uomo per Te  poteva immaginare,
mi costringe a profonda umiliazione.
Da Te mi sarei aspettato il miracolo dell’umana gioia eterna
ed,  invece, Tu scegli di morire e morire così.
Tutte le volte che ti incontro, mi disarmi, trafitto come sei.
Noi uomini siamo abituati agli eroi: Tu scegli l’umiltà.
Vorrei parlarti dei miei dolori
e mi vergogno pensando a quanto è stato grande il tuo,
e mi lascia ancora senza  parole.
E’ facile pregarTi quando non ti ho davanti su quella croce: le parole sono litanie.
Di fronte a Te, su quel pezzo di legno, scoprendo la divina potenza del tuo Amore che perdona,
la preghiera di parole non serve più e non ho bisogno di chiederti niente
se non la forza e la vita di questo tuo Amore, il resto non conta.
La tua morte di croce, paradossalmente,
mi da la spiegazione del mistero della resurrezione.
La tua morte sta alla tua umanità, come la resurrezione al tuo Amore.
E se il nostro più grande desiderio di uomini è essere amati
Tu solo lo esaudisci se comprendiamo il significato della tua morte e della tua morte di croce.
Ecco perché di fronte alla tua croce non servono parole.

(di fronte al Cristo in croce in fil di ferro e lamiera che sta nell’Oasi don Bosco) Armando - 8 settembre 2003

COSA HO SCELTO

Una canzone, un palpito al cuore. Un’immagine ed io mi chiedo.
Cosa ho scelto?
Un pensiero nella mente mi riporta a Te.
Luce della mia luce, Anima della mia anima.
Voglio vivere solo con questo dentro.
Unico Segreto, unica Armonia che genera armonie.
Sei Tu.
Adesso la musica penetra l’anima, ed io mi sento dentro l’Anima.
La canzone và e come una nota divento Musica.
Ecco cosa ho scelto!
Te.

Giuseppe - 31 Agosto 2003

SARDEGNA

Terra, terra amara e solitaria.
Nel tuo irto e rugoso grembo accogli mestizie di pastori.
Piccole greggi muovono, appena, stanchi orizzonti di sassi e nere coste;
…e poi merletti di ficodindia colorati.

 E corrono, per valli e per colline,
perenni lamentosi mormorii di battute foglie al vento.

Racconti di dolore e di riscatto sui muri dei sobborghi tuoi,
un pennello d’amore e di sangue disegnò.
Dondolano lunghe antiche vesti di donne, e  in neri scialli lucenti,
si accompagnano al ritmato passo di piccoli tacchi. 

Fieri i penetranti sguardi nel pallor d’un viso.
Tutto t’appartiene e ti ricorda quando, lontano, non sarò più tuo.

Cara terra di Sardegna.

Piangerò le perle preziose del tuo mare,
che avida prepotente voglia
di forestiera gente, non amando, ti rubò.

 (in occasione della gita in Sardegna) Armando - 22 Agosto 2003

L’AMORE COLORA L’ANIMA DI TE

Il mondo come un vetro appannato
nel nulla il Tutto, il Tutto donato. 

Che gioia averti dopo giorni di arsura
in un monte, in una valle, in una galleria oscura. 

Nel cuore l’amore colora l’anima di Te.
Essenza dell’unità Sei, dolore e strazio non più temei.

Volti e immagini sbiadite ma adesso colorite.
Nel cuore l’amore colora l’anima di Te.

Giuseppe - 19 Agosto 2003 - Ghilarza (OR)

A CHIARA

Nella vigna di Dio, Egli ti caricò di un lavorio.
Far di ogni chicco d’uva un saporoso vino con brio.
Trentasei anni sono una tappa nella vita,
anche se non si contano più con le dita.
Non importa in quale posto lo si fa,
anche se in terra sarda tutto questo un senso ha.
Auguri Chiara da tutti noi compagni di viaggio o di gite,
o come te, acini dell’unica Vite.

 Giuseppe - 19 Agosto 2003 - Ghilarza (OR)

SENILITA'

Rughe sul tuo volto spento in un corpo in decadenza.
Lamenti s’odono nella stanza.
E tu che hai deciso di morire.
Non più forza nelle tue gambe.
Non più fiato nei tuoi polmoni.
E tu che hai deciso di morire.
Il tuo sguardo perso nell’infinito,
cerca un cuore che lo ami.
E tu che hai deciso di morire.
Vivi e soffri nell’attesa dell’incontro.
E il tuo Dio è lì.

 Cerchi attimi di serenità.
E il tuo Dio è lì.

 Se vuoi puoi morire, nelle mani di Dio, eterna felicità.

Giuseppe - 29 Luglio 2003

… IN QUEL TEMPO GESU’ DISSE...

Il tempo… e l’eternità.
La temporalità umana e la divina eternità.
Oggi, Caro Giuseppe, festeggiamo un attimo del tuo tempo: i tuoi quarant’anni.

Auguri!

Nell’umana razionalità, accompagnata da stupida furbizia,
abbiamo pensato di festeggiare tra noi  il tempo.
Ci siamo resi capaci di gioire, paradossalmente, per l’inesorabile scorrere del tempo.
Perché uomini, siamo allora davvero condannati all’effimera gioia dell’attimo che fugge?
Eppure, in Cristo, siamo stati redenti all’eternità.
Ed allora, che  senso ha la promessa di un Dio che, immaginandoci  dall’eternità,
ci costringa alla tristezza del tempo?
E’ proprio un rompicapo.
La risposta è in Cristo e nella Sua Parola:

Parola di Vita Eterna.

L’invito a questa Sua Parola ci apre all’eternità:
In quel tempo, Gesù disse…
Ma, quale tempo? … Ieri, oggi, domani?
Il Nostro Dio, nella Sua Parola, è davvero  il Dio del tempo/eternità.
Allora, vogliamo festeggiare i tuoi quarant’anni invitando la Parola di Dio in mezzo a noi,
per godere della gioia del tempo/eterno di Dio che, nel suo Amore, ci ha fatto per l’eternità.
Auguri

(a Giuseppe in occasione dei suoi quarant’anni) Armando - 26 Luglio 2003

ONDE

Onde schiumeggianti che si infrangono sugli scogli,
bambini che giocano sulla sabbia.
Barche che luccicano all’orizzonte,
anima che si perde nel tempo. 

Tu lì ad ascoltare la mia voce.
Tu lì prima e dopo di me.

 Quarant’anni e nella mente immagini di vita.
Mille compagni di viaggio e mille affetti consegnati al tempo. 
Tu lì ad ascoltare la mia voce.
Tu lì prima e dopo di me.

Voi qui ad ascoltare la mia voce.
Voi qui ora e sempre e con me.

(Giuseppe - 25 Luglio 2003)

NELL'UNICA LUCE

Ti passo accanto ogni mattina e ti sfioro invano.
Mille volte ti ho guardato ma non mi sono accorto di te.

Silente stai dentro una nicchia insignificante ai miei occhi.
Non ti ho guardato, non ti ho sentito.
Sorde le orecchie, cieca la vista, duro il cuore.

 Ma un giorno hai chiamato ed io ti ho sentito.
Tu mi hai guardato ed io ti ho vista.
Nell’anima una luce. Tutti nell’unica Luce.
Tutti in te Maria.

(Giuseppe - 16 Luglio 2003 - Festa di Maria SS. del Carmelo)

INCONTRARTI

Sono giorni che provo a cercarTi, e non Ti incontro. 

Sono istanti che passano, e non Ti trovo.

Mi chiedo dove sei?
Dove sono io?

Nel volto di Katia,
nel volto di un passante incontrato per strada,
nel volto di chi attende di essere “guardato da mio-Tuo amore”.

Provo a seguirTi, cerco di raggiungerTi,
è un mistero il Tuo amore. 

Accanto una Madre, accanto un Amico, accanto Tu.

E’ il gioco dell’Anima, della mia anima,
è il desiderio di vederTi ,
di .. incontrarTi in ogni istante della mia vita.

(Giuseppe - 10 Luglio 2003)

 AMARTI

Tenera gemma di fredde notti d’inverno,
scaldata dal sogno d’averti bocciolo.

Tra piccole foglie
ancora chiuso il tuo cuore
da me atteso rosso d’amore. 

(Armando - 28 Giugno 2003)

 

SILENZIO

Silenzio, sentirti parlare dentro.
Silenzio, vederti in un fiore.
Silenzio, scoprirti in un raggio di sole.

 Amarti, in chi mi passa accanto.
Amarti, nei fallimenti della mia giornata.
Amarti, non in ciò che cerco in me. 

Silenzio, è ciò che chiedo.
Silenzio, è ciò che sento.
Silenzio, è ciò che vedo.

 Tu in me, io in Te.
Noi in Te, Voi in noi.
Silenzio, Amarti, ….
Dio, Uno, Trino, dentro di me.

 Giuseppe - 23 Giugno 2003

METEORE

Ci affacciamo
per un attimo al mondo
illuminati dall'Eterno Pensiero

(Armando - 20 giugno 2003)

LILLY
 

Piccolo frutto di randagio amore,

tenere mani di cucciolo d’uomo,
a speranza migliore e a certezza di vita
le tue fragili membra,  donarono.

Non certo i natali o il color del tuo manto
ma i tuoi teneri occhi hanno indotto all’amore.

Reciproco affetto e dolce calore
può nascere solo da cuore bambino,
che nulla si chiede nel suo semplice amare.

Non ci sono frontiere per chi guarda nel cuore.
E’ l’amar di  bambino che cambia un destino.

 Dedicata a tutti i cuccioli innammorati.
(Armando - 14 maggio 2003)

MARIA AUSILIATRICE

 

Scendi sera ti aspetto, pien di stelle il tuo letto,
cerco presto la mia, chè mi segni la via.
Sale in cielo preghiera, d’ogni uomo che spera
un domani migliore, un pezzetto d’amore.

Madonna beata, Vergine amata,
Tu sei la mia Stella, Tu sei la pù bella.
Desiderio profondo, nel dolore del mondo,
spunti un piccolo fiore, sollievo di un di cuore.

Sono i piccoli segni, Sono i piccoli impegni,
che realizzano i sogni, ed i grandi bisogni.
Madonna beata, Vergine amata.
Ausilio del mondo, Il tuo amore profondo

Se a pregare è ogni mente, il cielo si accende
Nella notte più scura, trovi  via più sicura.
Chiara notte sarà, se d’amor brillerà.
D’alba chiara preludio, Giorno nuovo di Dio.

Madonna beata, Vergine amata,
s’alza alto e mai tace, il tuo grido alla pace.
(Armando - 24 Maggio 2003)
Ai ragazzi dell’Oasi don Bosco in occasione della festa a Maria SS. Ausiliatrice

 

IO SONO LA VIA, LA VERITA’, LA VITA

 Quante strade ho percorso, quanti traguardi ho sognato, rimanendo, alla fine, deluso.
Oggi, Signore, ti incontro e, rigenerato, scopro che sei tu la vera Via.
Quanti dubbi, quante domande, quante risposte negate.
Oggi, Signore, ti incontro e, lavati i miei occhi, scopro che sei Tu la Verità.
Oggi, Signore, sento dentro la linfa di una nuova Vita.
La Tua.
 
(Armando - 14 maggio 2003)

CARO NICOLA...

Ci siamo incontrati perché tu e noi avevamo in comune
il desiderio di condividere la gioia della fraternità che,
nel dare e ricevere indistintamente, ci fa dono di Dio.

Nessuno chiede, nessuno attende, tutti, guardando al Padre,
capace del dono supremo del Figlio per noi,
preghiamo perché le debolezze dell’uno siano consolate dalla preghiera dell’altro,
che a Dio chiede forza per tutti.
Dio, oggi ti chiama e ci chiama a rinnovare questa testimonianza di fraternità.
Auguri Nicola
(Armando - 2 maggio 2003 - Cresima di Nicola)

 

INNO ALLA VITA

Attorno a una chitarra, una, due, tre note… si dissolve il silenzio e la triste solitudine dei cuori.
Timide parole seguono e canto diventano e il canto si fa inno.
Il coro della vita si accende se una nota non resterà sola.
(Vi trasmetto questa meditazione copiata presso il convento dei frati minori di un paesino vicino a S. Giovanni Rotondo - Armando)

LA MIA OASI

Cerco, cerco, cerco.
Cerco gioia nel deserto del mio cuore

SOLO!
SOLO!
SOLO!

La mia sete è una speranza.
La mia fame un grande amore.

SOLO!
SOLO!
SOLO!

Ho percorso strade buie dove sogni di grandezza sono incubi di morte.
Ho puntato la mia vita come fosse una scommessa.
La mia sete è una speranza.
La mia fame un grande amore.
Camminando per il mondo ho guardato giù per terra
e negli occhi di un fratello non ho perso mai lo sguardo.

SOLO!
SOLO!
SOLO!

Solo adesso,  steso a terra, ho scoperto che c’è il cielo...
piove grande la Speranza, c’è la manna dell’Amore,
grande Oasi di gioia si fa largo nel mio cuore.
La mia sete è una speranza.
La mia fame un grande amore.
Sono sporche le mie mani ma invocano il Signore...
Tu  fratello e vero amico
Tu Speranza, e Grande Amore.
Tu sei Oasi di pace, che non lasci mai da solo
chi le mani tende al cielo, per spiccare un nuovo volo.

NON PIU’ SOLO !
NON PIU’ SOLI ! SOLI !

Siamo, insieme, la Speranza,
Siamo, insieme, il grande Amore,
siamo insieme fratellanza se ci amiamo nel Signore.

(Armando - 13 marzo 2003)


 

NUOVO MATTINO

Aprire gli occhi a un nuovo mattino
e cercare parole di preghiera.

Ho cominciato a pregare, così come si fa,
prendendo a prestito preghiere di sempre
e mi sono perso nella distrazione delle parole ripetute.

Non erano parole nuove,
come nuovo questo mattino.

E’ difficile, Signore, pregarti con parole nuove,
quelle parole che portano il mio cuore nel tuo.
Sono le parole semplici che non conosciamo più
perché siamo difficili noi.

Abbiamo preso l’abitudine a camminare
con la testa bassa tra le cose del mondo:
quelle cose che non sono poesia e bellezza,
quelle cose che non ispirano
e non conducono all’immenso.

Ma stamattina, come ogni mattino, tu Dio, mi apri un cielo nuovo
ed io continuo a guardare le cose di questa terra e
pretendo di pregarti con le parole di questa terra.

Aiutami a pregarti con le parole dell’immensità
che sconvolge e trascina per la sua bellezza.

Aiutami a prendere per mano chi, come me,
è per terra e aspira al cielo.

Aiutami a pregare

Ringraziandoti, già,  perché mi hai dato
un nuovo mattino da vivere con tutti gli uomini
che questo mattino guardano con me.

Signore, non ho trovato ancora le parole per pregarti.
Sarà perché oggi non servono parole.

(Armando - 6 marzo 2003)

BAGHDAD 2003

Sibilo straziante di sirena
preludio ineluttabile di morte

Silenzi di paura
mute preghiere di anime sospese
giochi interrotti di bimbi

Parole di Pace
spente da sordo rumore di bombe

La Speranza
è il grido di chi è Madre

(Armando)


PENSIERI

 

Pensieri, saette e tuoni della mente.

 Libertà mi date chiuso tra le mura,
schiavitù  lungo spiagge solitarie.

 Culla dei miei sogni,
nero incubo notturno.

Il mio tutto, il mio niente a un tempo.

Possanza desiata, miseria umana.

Mi dischiudete, chiara, divina e umana mia natura.

(Armando - 12 Marzo 2003)

 

CHI SEI, MIO DIO

Se ti dovessi spiegare, mio Dio,
direi che sei l’Universo
E quel che l’Universo non è,  cos’è?
Allora direi che sei il Creato
E quel che il Creato non è, cos’è?
Dirò che sei il Tutto.
E quel che il Tutto non è, cos’è?
Dirò che sei
il  tutto e il niente, il possibile e l’impossibile, il bianco ed il nero,
il finito e l’infinito e, ancora, dirò che sei…
Sì  Tu Sei!
L’hai detto Tu stesso, “Io sono colui che è”
Permettimi, almeno, Dio di dire
che  sei la Sintesi d’una emozione.
Sei Poesia

(Armando - 12 Marzo 2003)

PADRE NOSTRO, PREGHERO' COSI'

PADRE
Grazie per averci fatto figli tuoi e fratelli tra noi

NOSTRO
Grazie per questa tua gelosia che ci vuole “tuoi”

CHE SEI
Eterno presente

NEI CIELI
Tutto in tutto

SIA SANTIFICATO
Gloria dell’Universo

IL TUO NOME
Verbo di verità e  vita

VENGA
Speranza del presente

IL TUO REGNO
Pace, giustizia, amore, libertà

SIA FATTA
Attesa e desiderio

LA TUA VOLONTA’
Amore che muovi e convinci

COME IN CIELO
Padre Celeste

COSI’ IN TERRA
Cristo degli uomini

(Armando - 22 Febbraio 2003)

 

LA PAGA DEL SABATO

Seduti in fila,
su quella vecchia panca di legno,
crepata e nodosa come le loro mani.

 Schiene curve dalla fatica,
visi bruciati dal sole,
solcati come la terra. 

Accettavano mesti
la paga del sabato,
il vino e il grano del padrone. 

Semplici storielle,
aridi dolci mani carezzanti.

Seduti in fila,
costretti all’ossequio del padrone.
Li giurai liberi e felici.

Le mie bretelle di stoffa,
le loro piccole giacche.

Ricordo.

E sogno semplici storielle,
aride dolci mani carezzanti.

(Armando - Anni 90)

FIGLI

Semi del nostro Amore
Fiori del nostro campo
Vi colorò Natura dei colori nostri
Sintesi di bellezza, unica e diversa

 Voi,  nuovo profumo d’antico ceppo
Forte è il desio d’avervi, colti, accanto
Freschi d’una eternità che,  per voi, s’anela nostra

Ma siete belli su quel prato vostro
Per frutti nuovi e nuovi semi al vento,
v’ha destinato Dio in quel momento.

 Per Lui, tutti strumento
Ognuno, d’amore,  nuovo suo argomento
Il Fine Suo, il nostro Eterno

(Armando - Dedicata ai miei Figli. Febbraio 2003)

A GIOSY CENTO VAGABONDO DI DIO

A te, vagabondo di Dio,
che per parlare agli uomini,
a tutti gli uomini,
hai messo la musica
alla parola di Dio.

 A te, vagabondo di Dio,
affido le mie mani
perché, grandi, stringano altre mani:
bianche, gialle, nere, tutte le mani.

Mani strette a pugno per colpire,
mani tese per abbracciare,
mani nude e povere per chiedere.

Con te voglio girare il mondo
per scoprire la musica di Dio
che è pianto di bambino,
goccia fresca che stilla,
battito d’ali che sussurra.

Perché le mie mani, le tue mani,
tutte le mani, finalmente alzate,
cantino l’universo dell’Amore.

(scritta e dedicata a don Giosy Cento. 26 Gennaio 2003 - Armando)

CIAO FRATELLO…

Ciao fratello… Ma che lingua parli?
Vorrei dirti che… Ma le mie non son le tue parole!

Ti guarderò negli occhi, si parleranno i cuori.
Ti stringerò la mano, non sarai più lontano.
Ho capito.
Si può parlare una lingua uguale se si vuole amare.
Un mondo amico noi faremo insieme e sarà “Pace” ciò che non so dire.
Che importanza ha se non ti so capire.
Tu chiami Dio come lo chiamo io.

(a Giuseppe Di Pietro mentre si viaggiava per Palermo parlando di Chiara Lubich e del mio desiderio di sentirmi senza confini e senza frontiere  nella gioia di abbracciare il mondo) 29 Gennaio 2003 - Armando

VIVIAMO LA POLITICA

C’è bisogno di vivere meglio
C’è bisogno di una città migliore.
C’è bisogno di un progetto di crescita nuovo.
Tutto sarà possibile se tutti e ciascuno ci sentiremo impegnati ad essere Cittadini, 
se saremo disponibili ad amare la nostra Città: a VIVERE LA POLITICA.
Il colore diverso delle nostre idee: non più ostacolo al dialogo
ma fattore di arricchimento e sviluppo per la collettività.
E’ necessario ed indispensabile contribuire al “BENE COMUNE” condividendo
Regole e perseguendo comportamenti che mettono al centro e come fine la PERSONA
UMANA, nella bellezza della sua diversità, la stessa Bellezza e Diversità del Creato,
così come ci è stato consegnato in uso.
Non più “vivere di politica”: si corre il rischio di piegare il potere ai propri bisogni ed ai propri fini
Non solamente “vivere per la politica”: si corre il rischio di immaginare e progettare
Sogni o incubi per l’umanità.
VIVIAMO LA POLITICA: ciascuno per contribuire a progetti di crescita, là dove
siamo chiamati a dare il nostro contributo secondo le nostre capacità,
non negandoci anche al semplice diritto/dovere del voto.

 (In occasione della presentazione del Codice di Comportamento per le prossime elezioni amministrative ad Ispica) Gennaio 2003 - Armando

ALL’ASSOCIAZIONE “INSIEME” NELL’OCCASIONE DEL DECENNALE

A Voi,
onde dello stesso mare
che spiagge diverse ma altrettanto belle
instancabilmente bagnate,
portando concreti messaggi di solidarietà
vogliamo dare vigore e forza
in un naturale abbraccio

che ci unisce e confonde.

(scritta in occasione del decennale dell’Associazione “Insieme”  per una targa celebrativa) Dicembre 2002 - Armando

QUANDO

Quando l’eco del dolore bussa alla tua porta,
quando anche la parola è diventata muta,
quando ogni azione è diventata inerzia,
quando ogni respiro è diventato morte,
quando ogni suono è diventato silenzio.

Quando……

Allora sei Tu che ti rendi presente e l’anima non può che riconoscerti!
Vibrano le corde della vita,
di quella vera che ci parli Tu, e che non ha mai fine.
Vibra il cuore e anela a Te.
Si Gesù.
Come non seguirti per questa via che ci fa simili a Te, che ci fa Te.
Stai potando l’albero anticipo di nuova Primavera.

Giuseppe - 3 Ottobre 2002

INSIEME

Insieme nella vita,
nasciamo dall'amore di un altro

Insieme nella gioia,
la solitudine è tristezza

Insieme nel dolore,
per alleviarne il peso

Insieme nel perdono,
capiterà di averne bisogno

Insieme nella malattia,
capiremo che siamo fragili

Insieme nella ricchezza,
nulla è mio per sempre

Insieme nella povertà,
capiremo quanto sia molto il nostro poco

Insieme nella pace,
quando, da me diverso, ti accetterò

Insieme a te
perchè da solo non ce la farò mai

Armando 2001

 


Il poeta Armando Trigilia in tenera età...




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